SIGNORI ARTE
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Marco Lodola (1955)
Dopo aver frequentato l'accademia di Belle Arti a Firenze e a Milano, all'inizio degli anni '80, fonda, con
un gruppo di artisti, il nuovo futurismo, movimento artistico che ha avuto, come maggior esponente teorico Renato Barilli. Marco Lodola si distingue per la capacità di mescolare l'arte con altre
discipline: letteratura, musica, cinema, design. Dopo un classico percorso accademico, si avvicina all'uso di materiali plastici che sagoma e che colora con una tecnica personale con tinte acriliche.
Più tardi la sua ricerca lo porta a cercare di inserire fisicamente la luce nei suoi lavori: nascono le sculture luminose. In anni recenti ritorna anche alla pittura ad olio, riportando su tela le
proprie sculture, spesso a dimensione naturale. Il tema più ripreso e che contraddistingue il suo stile nel corso degli anni è quello della danza e delle ballerine, che spesso fissano frames dei
musical del passato. A partire dal 2001 hanno inizio il sodalizio e l'amicizia tra Marco Lodola e Giannola Nonino. A partire dal Premio letterario Nonino 2001, l'artista pavese viene incaricato di
realizzare opere per diverse occasioni. Le sue opere sono oggi presenti in tutto il mondo, ed ha realizzato diverse scenografie per film, trasmissioni, concerti ed eventi di vario genere, dalla moda
al teatro, dalle olimpiadi invernali di Torino 2006 alla facciata dell'Ariston per il festival di Sanremo 2008.
Ha esposto al Padiglione Italia della 53ª Biennale di Venezia un'installazione luminosa, omaggio al teatro di Fortunato Depero, intitolata "Balletto Plastico-Hangar", per la quale in occasione della
presentazione al pubblico ha avuto luogo una performance sonora di Andy dei Bluvertigo e di Syria. La poliedricità è un tratto caratteristico dell'arte di Lodola. Lo dimostra anche il gran numero e
la varietà dei rapporti di collaborazione che figurano nel suo ricco curriculum. Note sono le sue collaborazioni, in campo musicale, con Max Pezzali, i Timoria e Omar Pedrini. Nel 2009 ha allestito a
Milano, in piazza del Duomo, il Rock’n’Music Planet, primo museo del rock d’Europa, con venticinque sculture che rappresentano altrettanti miti della musica contemporanea. Sue sono anche le
illustrazioni di copertine di romanzi di Marco Lodoli e Claudio Apone. Porta, inoltre, sempre la firma di Marco Lodola la serie di immagini che, nel 2005, illustrano il saggio di filosofia di
Giuseppe Pulina, Minima Animalia, dove le sagome policromatiche di cavalli, serpenti e draghi fanno da commento iconografico ai diversi capitoli. Ha allestito la scenografia per delle puntate di
XFACTOR, per il film “Ti presento un amico” di Carlo Vanzina, con Raul Bova e “Maschi contro Femmine” di Fausto Brizzi. Ha rivisitato il logo per il traforo del Montebianco. Ha disegnato l’immagine
del manifesto di Umbria Jazz 2010, ha partecipato all’Expo Internazionale di Shangai ed ha realizzato una scultura-icona per il gruppo Hotel Hilton. Nel 2011 collabora con Citroen per in
un’installazione nel centro di Milano dal nome “Citroen Full Electric”, realizza una serie di sculture per i 25 anni della casa di moda Giuliano Fujiwara e le scenografie per la sfilata autunno
inverno 2012 uomo di Vivienne Westwood. Partecipa alla 54esima Biennale di Venezia con il progetto a cura di Vittorio Sgarbi “Cà Lodola”, installazione presso la Galleria G. Franchetti alla Cà
d’Oro.
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